Una forma di marketing digitale o pubblicità online nata nel commercio elettronico è il
RETARGETING
una soluzione che permette di ricontattare gli utenti di Facebook in base ai siti che hanno visitato.
Il RETARGETING o anche Re-marketing può offrire numerose opportunità di incrementare le conversioni del tuo sito
Il Retargeting può essere definito come la personalizzazione di un messaggio di Advertising con la finalità di aumentare le conversioni, ad esempio:
1) L’utente si collega al sito e visita un tuo prodotto, mostra quindi un interesse
2) Lascia il tuo sito perchè non trova quello che vuole o non è soddisfatto dell’offerta, procede quindi su altri siti
3) Nel nuovo sito visitato verrà visualizzato un messaggio pubblicitario personalizzato per il tuo utente che ha visitato precedentemente il tuo sito, l’offerta potrà essere più vantaggiosa di quello visualizzata al punto 1
4) L’utente stimolato dall’offerta potrà ritornare sul tuo sito e procedere all’acquisto
Questo sistema permette di “recuperare” quei visitatori che altrimenti sarebbero persi.
Ovviamente occorre stare molto attenti a questo tipo di pubblicità perché, se troppo invadente, potrebbe infastidire l’utente che si sentirebbe “perseguitato” da questi messaggi.
Per implementare la funzionalità del remarketing alcuni colossi come Google aggiungono una piccola porzione di codice in tutte le pagine che desiderano promuovere, così gli utenti che visiteranno il loro sito saranno aggiunti ad un elenco che poi servirà per “recuperare” questi utenti mentre navigano su altri siti.
Ad esempio per chiarire le idee:
Se io vendo computer e decido di utilizzare il remarketing di Facebook con tattica per aumentare le vendite, tramite il remarketing potrò mostrare gli annunci dei miei computer a quegli utenti che hanno visitato il mio sito e poi lo hanno abbandonato senza procedere all’acquisto. In questo modo l’utente vedrà la pubblicità personalizzata dei computer su altri siti (magari con qualche offerta vantaggiosa) e potrà ritornare sul mio sito per concludere l’acquisto.
Per fare ciò dovrò aggiungere un cookie “computer H” in tutte le pagine in cui vendo il mio prodotto. La visita al sito si traduce nel rilasciare sul PC dell’utente un cookie che consentirà di visualizzare nuovamente il prodotto sotto forma di messaggio pubblicitario in questo caso come annuncio all’interno di Facebook per un numero di volte che può essere scelto secondo i principi classici della frequenza.
Quali sono quindi i vantaggi del Re-targeting?:
Personalizzazione del mio target
Maggior possibilità di recuperare gli utenti “persi”
Individuazione del “prezzo ideale” di vendita
Aumento delle vendite
Fidelizzazione del target
Il retargeting è nato nel mondo del commercio elettronico e pensato soprattutto per una comunicazione di prodotto, ma può prestarsi a forme diverse di pubblicità: promozioni, branding e anche una comunicazionepiù istituzionale nel campo della politica.
Ad esempio in America Facebook è stato utilizzato in campagna elettorale diventando uno dei terreni di maggior scontro ed impiego dei grandi budget in vista delle elezioni di novembre. Per dare un’idea, uno dei più grandi operatori del settore, TargetSmart Communications, ha saputo collezionare dati e propensioni da parte dell’elettorato americano fino a possedere 50 milioni di cookie ai quali indirizzare comunicazione elettorale estremamente mirata.
Altra forma di marketing è il GUERRILLA MARKETING, la nuova frontiera in termini di tattiche e strategie di pubblicità e comunicazione.
UN BUDGET PICCOLO, UNA GRANDE NOVITA’, una GRANDE SORPRESA E LA MASSIMA ESAGERAZIONE! Il tutto consente di ottenere l’attenzione del pubblico in un momento in cui le sue difese sono piuttosto basse. Le emozioni vissute in un piccolo frangente lo rendono partecipe di un’esperienza unica. Che non dimenticherà. Ed anzi racconterà ad amici, parenti, famigliari e.. su Facebook, Twitter, ecc..
Per dirla con termini più tecnici, quest’esperienza, grazie al passaparola (word of mouth) e all’attenzione dei media (buzz) si tradurrà nella diffusione virale del messaggio.
Questa nuova tattica si basa su concetti espressi ne L’arte della Guerra, antico testo considerato la migliore fonte di strategie militari al mondo. Cogliere di sorpresa è una delle strategie per raggiungere la vittoria. Lo sostiene Sun Tsu, autore del Testo in questione.
Prendiamo un esempio. E’ l’idea scelta dallo studio dentistico di una piccola cittadina, che ha realizzato questo annuncio: una serie di foglietti bianchi da strappare da una bocca tutta denti. Attaccato ai pali cittadini, il messaggio non soltanto si è fatto notare per l’originalità, ma ha anche raggiunto la popolazione locale, target del piccolo studio.
Il risultato e l’efficacia di una campagna di Guerrilla Marketing dipende molto dalla professionalità con cui, al di là dell’idea creativa ed originale, sarete in grado di generare l’effetto virale. Non dimenticate infatti che il vero scopo dell’operazione non è stupire ma farvi pubblicità ad un pubblico il più possibile vasto, etereogeneo, mirato, in grado però di passare da cliente prospect (o suspect) a cliente vero e proprio.
Le aziende sbarcano su Facebook
Secondo un’indagine condotta da Lab42, società specializzata in ricerche di mercato, all’87% degli intervistati piace incontrare le marche su Facebook.
Altri aspetti positivi da loro citati sono:
L’82% giudica il social network un buon posto per incontrare le marche.
Il 75% si sente più collegato alla marca su Facebook.
Per il 50% la pagina della marca su Facebook è più utile della sua pagina web.
Tra le criticità, invece:
Solo il 35% ritiene che le marche dialoghino realmente con i fan su Facebook e, soprattutto, stiano a sentire.
Il 69% ha dato un like a una marca solo perché l’aveva fatto un amico.
I principali motivi per cui si da un like a una marca su Facebook sono piuttosto interessati: la possibilità di ottenere sconti e promozioni (34%) e campioni omaggio (21%). Seguono ragioni più ideali: perché si è fedeli (14%), perché si crede nella marca (11%). Così il 77% degli intervistati dichiara di aver risparmiato qualcosa grazie alla pagina della marca su Facebook. Il 66% almeno 20 dollari, il 17% oltre 100 dollari.
Tuttavia le interazioni con la marca si riducono a like e commenti sulla sua pagina (2%), stampa di coupon (1%), raccolta di informazioni su nuovi prodotti (3%).
Al 46% piace una marca ma non ha intenzione di comprarla perché: vuole campioni gratuiti (52%), non se la può permettere (46%), ha dato il like solo per aiutare un amico (24%). Il 73% ha dato un dislike a una marca perché postava troppo spesso, non gli piaceva più oppure ha avuto una brutta esperienza di consumo.
IL 22% sarebbe imbarazzato a dare un like per via della categoria della marca (per contraccettivi, prodotti dietetici, salutistici)
Una marca ha più probabilità di ottenere un like se posta meno, offre prodotti gratuiti, permette di esprimere il like in forma riservata.
Chi non ‘like’ le marche su Facebook lo fa perché teme che gli riempiano il newsfeed di messaggi pubblicitari (47%), non desidera essere contattato (36%), teme per la propria privacy (30%), posta solo cose rilevanti per la propria vita (27%).
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